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Lipstick vintage, ideato ed immaginato da Antonio Armento

Lipstick vintage

LA NASCITA DI UN MOVIMENTO IDEATO ED IMMAGINATO DA ANTONIO ARMENTO : RECUPERARE TUTTO CIÒ CHE È FATTO A MANO, DISEGNANDO A MANO, PER TRASFORMARE I CAPI CHE LE PERSONE NON AMANO PIÙ IN QUALCOSA DI TOTALMENTE NUOVO.

Paola Fiorido indossa un abito Lipstick Vintage PH Diego Solari

Antonio, raccontaci come è nato Lipstick vintage e di come si sta evolvendo 

Lipstickvintage nasce a Genova una ventina d’anni fa’ grazie a Danila Procacci, una donna dal gusto eccezionale che ha improntato la sua ricerca verso l’abbigliamento firmato vintage e sartoriale; sono entrato in società 15 anni fa’ aprendo il negozio a Milano cercando di fondere le nostre qualità, Il mio trascorso da ballerino e pittore, le mia passione per la moda e la ricerca d’arte e oggettistica. Lipstickvintage si é divisa fiscalmente 8 anni fa’, avevo bisogno di un indipendenza artistica avendo una visione più eccentrica dell’arte e della moda per accantonare un po’ l’abbigliamento minimal e la sobrietà, Danila é tutt’ora un ottima commerciante, una donna raffinata che porta avanti la sua attività a Genova. 

Ho sempre favorito le partnership con i designer emergenti direzionati verso il remake del vintage e anche io a mia volta ho realizzato capi e accessori che sono entrati nelle collezioni di svariate case di moda. Il vintage da sempre ispira tutte le case di moda, come tutti quanti noi attingiamo dal passato per proporre qualcosa di contemporaneo. Negli anni mi sono direzionato verso gli abiti da sera, couture e sartoria, con una certa attenzione ai ricami; ho avuto l’esigenza di recuperare dei ricami anche rotti, deteriorati che sono degli autentici capolavori, ore di lavoro, mesi dietro ad ogni tenda, copriletto e centrino. 

Ricami che qualcuno ha dato per scontato che fossero da buttare perché vecchi così ho raccolto tutte queste cose e custodito in magazzino. Ho sempre coinvolto persone e artisti nel mondo di Lipstickvintage, con il mio amico e dipendente Roy abbiamo sempre preso i capi vintage e rivisitato il tutto ironicamente. 

Qual’ é la tua visione della moda ? 

Portando avanti questo progetto dell’ Hand Made  Italiano mi sono reso conto che noi Italiani ci perdiamo in un bicchiere d’acqua; noi Italiani siamo sempre stati la forza e l’ispirazione di molte aziende. 

Mia madre cuciva sempre e quando ero piccolo insegnava come in un bel gioco a me e mio fratello ad imbastire i pantaloni o a dare dei punti a degli abiti strappati, questo approccio ha innescato in me il desiderio di recuperare tutto ciò che é abbandonato, prendendo in considerazione tutta l’attenzione che le nostre madri, le nostre nonne e i nostri avi avevano messo nella realizzazione di questi ricami d’arte che per fine di una moda o cambio di stile sono stati gettati. Il nostro progetto é rivolto al recupero del fatto a mano, rivisitando e cucendo di nuovo a mano, utilizzando pizzi, ricami anche Indiani e Francesi creando qualcosa di totalmente diverso, completamente rinnovato  , dando alla luce abiti contemporanei e di stile, recuperando quello che altre persone hanno buttato via. In questo momento storico dove c’é una forte crisi economica ed esistenziale, tutti quanti noi dobbiamo cercare di risparmiare e recuperare; questo movimento si é rafforzato durante il Lockdown riguardando con amore tutto quello che avevo nel mio armadio ho iniziato a produrre degli abiti con questa filosofia cucendo a mano ogni piccolo pezzo e ho realizzato interamente un abito scultura partendo da un abito da sposa a sirena degli anni 50/60. Se tutto insieme iniziassimo a recuperare le cose, gli oggetti e i vestiti che non sono più amati; potremmo diventare un autentica forza.

Le cose che vengono realizzate con amore hanno un energia diversa, anche il compratore percepisce l’amore trasferito nell’oggetto.

Recuperiamo il cashmire, la lana, i tessuti del passato la parola del cambiamento é eco sostenibilità, dobbiamo salvare il mondo per salvare l’umanità, con un occhio di riguardo all’arte così come ai centrini o alle giacche realizzati dalla nonna. 

Di seguito alcune domande a Valentina Rossi , che affianca Antonio Armento nella creatività social di Lipstickvintage

Qual é il tuo percorso di studi ? Ci racconti il tuo progetto con Lipstickvintage per la tua tesi di Laurea ? 

Alle superiori ho frequentato l’Istituto Tecnico Economico A. Bassi a Lodi, città in cui vivo, con indirizzo Amministrazione Finanza e Marketing e specializzazione in Relazioni Internazionali per il Marketing.

Ho poi cambiato totalmente percorso di studi. Ora sto frequentando l’Istituto Europeo di Design a Milano, con indirizzo Fashion Styling & Communication, specializzazione in Major Communication. Conseguirò la laurea il prossimo dicembre!

Ho deciso di scrivere una tesi sul mondo del vintage di lusso, intitolata “Il Vintage di lusso. Un viaggio nel tempo”. Ho scoperto da circa un anno questo settore e ho scelto di intervistare alcuni negozi che vendono luxury vintage, tra i quali Lipstick Vintage. Quando sono entrata in negozio, ho avuto subito una calorosa accoglienza e mi ricordo quel giorno come fosse ieri. Antonio, il titolare, è stato subito molto disponibile ed interessato a ciò che stavo facendo e successivamente si è realizzato un sogno: quello di poter collaborare con lui per il mio progetto di tesi, sviluppando una nuova strategia di comunicazione digitale volta al rilancio del negozio!

Ora Antonio ed io stiamo costruendo e pianificando assieme, passo dopo passo, la creazione dei post, del prodotto che deve essere proposto, di come deve essere fotografato e successivamente editato per essere postato. Scegliamo l’ordine delle immagini per creare un feed curioso ed accattivante. L’idea di Antonio è quella di rendere il mondo del vintage più fresco, attuale, cercando di avvicinare anche la mia generazione.

Cos’é per te la comunicazione ? 

La comunicazione è fondamentale, è parte di noi sin dalla nascita. Il linguaggio, le relazioni sociali, i riti, usi e costumi, sono tutti elementi che permettono di comunicare. I media sono oramai parte della nostra quotidianità e sono tutti mezzi di comunicazione. In particolar modo, i social media hanno un forte impatto sulla comunicazione odierna, sono un potentissimo mezzo di diffusione di news (e anche di fake news purtroppo). Anche Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, ha recentemente affermato che il mondo digitale non potrà mai più essere escluso dal mondo della moda, ed un esempio è stata la recente Fashion Week a Milano.

Cos’é che ti ha attratto del mondo del vintage e della moda ? 

Piccola premessa: quando ero piccola ho fatto la modella per alcuni brand, come Laura Biagiotti, Carlo Pignatelli, ecc. e da quel momento il mondo della moda è entrato nel mio cuore. Ero affascinata da tutto ciò che mi circondava, dalla sinergia presente tra gli addetti ai lavori, dall’organizzazione…volevo essere parte di quel mondo. Per questo motivo poi ho scelto un percorso di studi universitari inerente alla moda ed alla comunicazione.

Devo essere sincera, mi sono avvicinata da poco al mondo del vintage: è stata una meravigliosa scoperta, un piccolo grande mondo che racchiude in se abiti ed accessori appartenenti ad epoche diverse e che trasmette emozioni. Indossare capi vintage permette a chiunque di essere unico ed inimitabile.

Si può essere creativi e originali con l’utilizzo dei social media ? 

Assolutamente si! Anzi si deve! Come dicevo prima, i social media devono essere sfruttati al meglio, sono il mezzo di comunicazione che ci accompagna minuto dopo minuto, grazie all’utilizzo dello smartphone. Essere creativi vuol dire anche esprimersi liberamente, senza sentirsi giudicati o condizionati dalla dal canone di profilo che le aziende e la società impongono.

Come definisci la tua figura professionale ? 

Mi definirei un’art director ! Come già anticipato, mi occupo della pianificazione della strategia digital, del calendario editoriale, scatto le foto ai capi ed accessori che devono essere postati e mi occupo della post-produzione.

Chi sono i tuoi punti di riferimento ? 

La prozia di mia mamma, “Zia Franca”, che oggi ha 101 anni e vive a Roma, è sempre stata una signora molto elegante e curata.

In passato, dopo le nozze con un medico, si è trasferita a Reggio Calabria ed ha conosciuto la Signora Versace, titolare di una sartoria della città, la boutique d’Alta Moda, e madre di Gianni che fin da piccolo frequentava il negozio.

La Zia aveva diversi abiti confezionati dalla boutique e quando Gianni Versace, diventato famoso, ha organizzato una mostra con i modelli realizzati dalla madre, la maison ha chiesto alle clienti di allora, tra cui mia zia, di poterli avere in prestito e per lei è stato una grande piacere.

Ammiro molto la Zia Franca per la sua vita piena, interessante e per gli incontri speciali che ha avuto la fortuna di avere.

C’ é qualcuno che senti di ringraziare ?

In primis me stessa, perché nonostante tanti intoppi e difficoltà durante il mio percorso di studi, non mi sono mai lasciata abbattere, mi sono sempre rialzata. Sono molto determinata: quello che inizio lo porto fino alla fine, no matter what.

Poi la mia famiglia, perché mi ha sempre supportato e sopportato, ed è grazie ai sacrifici dei miei genitori che ho potuto proseguire con gli studi e diventare quella che sono oggi.

E ora mi sento di ringraziare dal profondo del cuore anche Antonio, proprietario di Lipstick Vintage. Ha creduto in me sin dal primo momento in cui mi ha vista, e questo mi ha stimolato a scoprire le mie abilità, ciò che sono in grado di fare e che non sapevo di poter fare. Sta dando spazio alla mia creatività e alla mia voglia di imparare cose nuove.

Grazie , per il vostro tempo ,alla prossima !

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